Reti antigrandine altoatesine per la Corea del Sud
A prima vista, l’Alto Adige e la Corea del Sud non hanno molto in comune. La disponibilità di terre coltivabili di entrambi i Paesi però è quasi identica. In Alto Adige ci sono quasi 18.000 ettari di tali superfici, mentre in Corea gli ettari sono intorno ai 22.000. Un’altra caratteristica comune è la coltivazione di mele e pere. Il college sudcoreano è arrivato all’impresa Frutop in seguito a ricerche su internet e attraverso un contatto con la principale cooperativa agricola altoatesina.
L’amministratore della Frutop, Michael Gasser, ha raccontato gli obbiettivi e le strategie dell’azienda e il processo di installazione della rete antigrandine: dall’esame del terreno, alla progettazione fino al montaggio.
Michael Gasser ha presentato anche un nuovo congegno sviluppato dalla sua impresa, che impedisce al pilone della rete antigrandine di sprofondare nel terreno in caso di forti piogge. Al gruppo sudcoreano è stata illustrata anche la possibilità di installare le reti antigrandine con l’ausilio di elicotteri.
La delegazione di studenti sudcoreani ha mostrato interesse soprattutto per le caratteristiche dell’installazione conforme alle norme. Le reti antigrandine montate secondo le norme proteggono non solo contro la grandine e contro le radiazioni solari, bensì anche contro il vento forte. Tale caratteristica è molto importante per i frutticoltori sudcoreani, perché la velocità del vento in Corea del Sud, nonostante il clima temperato, è superiore rispetto a quella che c’è in Alto Adige.
«La visita della delegazione sudcoreana alla Frutop era trasferimento di know how in forma pura» spiega Jasmin Da Rui, Manager dell’Incubatore d’imprese nel TIS innovation park. «La Frutop spicca particolarmente per la conoscenza nel settore della tecnologia per la protezione dalle precipitazioni e vende i propri prodotti – anche per questo motivo – non solo in Alto Adige, bensì anche per esempio in Grecia e Ungheria» conclude Jasmin Da Rui.